Nilo Australi

Nel 2012 si laurea con 110 e lode all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel corso di Pittura-Progetto di Andrea Granchi e Gianna Scoino. Ottiene il diploma europeo di Multimedia Designer seguendo il corso Il cinema si fa teatro finanziato dalla Regione Toscana e promosso dalla Società Cooperativa Giovani Valdarno. Ha collaborato con Fresnel Multimedia produzioni cinetelevisive.

Fotografia proposta


Titolo: Atlas Mundi

Descrizione: Spesso ci sfugge il senso o il significato delle azioni che facciamo quotidianamente, o meglio, diamo per scontato che dietro o davanti al presente non ci sia niente. Ma il presente che cos’è? Esiste davvero? Nel momento stesso in cui agisco l’azione è già passato, mentre quello che cerco di immaginare della mia vita è solo futuro. Il presente visto in questi termini diventa il vuoto, il nulla, e questa affermazione contraddice il punto a cui è arrivata la nostra civiltà occidentale che sembra condizionata a vivere solo di presente.
La scienza, che ha creato la tecnologia, ormai procede ad una velocità di pensiero stratosferica rispetto alle altre forme di espressione. Paradossalmente vivere nel presente dovrebbe significare il punto in cui tutte le emozioni si congiungono, ma ho molti dubbi che agli inizi del XXI secolo ciò sia possibile, per esempio la velocità con cui la Scienza si evolve è diversa da quella in cui si evolvono l’Arte, la Letteratura, e la nostra cultura occidentale in genere. Grazie alla scienza le nostre abitudini quotidiane sono cambiate ormai in modo irreversibile rispetto al passato, ma i nostri criteri per tradurla nella realtà si nutrono ancora di simboli e metafore inalterati da millenni. L’uomo ha sempre cercato di porsi dei perchè rispetto alla sua esistenza su questo pianeta rivolgendo lo sguardo verso il firmamento. Ha creato i suoi miti e le sue metafore attraverso la ritualità sciamanica dei nostri antenati che si sono messi a fissare le stelle generazione dopo generazione, alla ricerca di una risposta interiore all’esterno di se stessi, in questa convinzione spostando i limiti dell’immaginazione fino a porsi la domanda estrema se il vuoto esiste o meno. Eppure, se ci pensiamo bene, se prendiamo le distanze appena un momento dal presente così frenetico in cui viviamo tutti presi dai nostri problemi di pancia, scopriamo che in alcuni casi la scienza nella sua autonoma ricerca non ha fatto altro che confermare tutto quello che gli antichi hanno costruito intorno ai propri miti grazie all’immaginazione.
Atlas Mundi è un piccolo atlante cosmico sul superamento dei limiti spaziali, temporali e semantici. La nostra società globalizzata o viene ripensata o è destinata ad un lento ma inevitabile declino, per ripensare intendo ricostruire un rapporto profondo con la natura, facendo riemergere quei conflitti e quelle contraddizioni mai affrontate in modo definitivo. Il contrasto che risulta accentua la realtà come valore simbolico sul quale riflettere per immaginare un diverso rapporto contemplativo, in equilibrio, tra natura e mente umana, esterno ed interno, dimensione spaziale e temporale, finito ed infinito. In fondo il corpo fino dall’antichità è il luogo ed il confine attraverso il quale l’essere conosce e incontra il mondo. L’uomo oggi è sparito. La sua presenza si manifesta attraverso dei frammenti immaginati come elementi architettonici legati\nal mito e al cosmo che reinterpretano lo spazio fissato dalle immagini, creando un dialogo poetico visionario tra paesaggio e forma mentis. Nei lavori affiorano simboli, riletti attraverso l’immaginazione, riguardanti l’uomo ed il suo rapporto con il firmamento; richiamano il rapporto con l’infinito e il vuoto, con l’assoluto. Le parole in greco antico (richiamo alla tragedia classica Greca e Romana) presenti in alcune opere sono una dimostrazione del bisogno artistico contemporaneo – ma saldamente legato alle origini – di comprendere l’esigenza di conoscere il proprio destino di uomini, dando un senso all’esistente mediante il concetto di un continuo divenire.

Portfolio


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