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Categoria: Anno 2017/2018

Opera in concorso di Alketa-Delishaj

Alketa Delishaj

Alketa Bercaj Delishaj  nasce a Shkoder in Albania, ma vive e lavora a Verona. Artista emergente dell’arte contemporanea, indaga principalmente il rapporto tra pittura e fotografia, nel suo percorso confluisce anche la performance artistica e la storia contemporanea.
Infatti, fin dai suoi studi, sviluppa un interesse per le ricerche artistiche che si confrontano con le problematiche derivanti dall’interazione fra individui, pari opportunità, divisioni culturali ed economiche nell’ambito artistico.
Alketa vanta numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero, collaborando con gallerie e istituzioni internazionali, tra cui il Ministero della Repubblica della Diaspora del Kosovo.
Le sue opere fanno parte di collezioni private e sono state esposte in diversi paesi, tra cui Germania, Italia, Turchia, Paesi Bassi, Kosovo, e in centri mondiali quali New York e Londra.
Per lei il confronto artistico è fondamentale: predilige ogni forma di collaborazione in quanto occasione per discutere e imparare, con lo scopo di sviluppare la sua ricerca e contemporaneità.
Swimming è il nome di una serie di quadri che hanno come tema il nuoto in luoghi diversi, ma sempre comuni.
Alketa dice: «Una cosa che ho sempre trovato affascinante del nuoto è che ti trovi nello stesso luogo, con altre persone, la testa coperta da una cuffia e un costume sobrio».
Gli scenari in cui ambienta i suoi lavori sono un tentativo di esplorare il rapporto tra passato, presente e la sua memoria. Tali ambienti evocano una sensazione di sognante giocosità, attraverso illusioni ottiche dove si vanno a comporre delle parziali narrazioni autobiografiche.
In un mondo che corre continuamente, dove tutto è accessibile in qualsiasi momento, trovare il tempo per pensare è quasi impossibile, ma i suoi soggetti sono bloccati in un flash temporaneo che permette loro di tuffarsi o rimanere immobili nei luoghi più comuni, stranamente non affollati.
«Questi dipinti rivelano una civiltà in transizione da un’economia industriale, politica, religiosa e culturale in un futuro indefinito».

Loriana Pitarra

Opera in concorso


Titolo Opera: Senza titolo

Descrizione Opera: tecnica mista su tela, 120 x 100 cm, 2017.

Portfolio


Senza Titolo (3)tecnica Mista Su Tela, 60x60 Cm, 2017, Alketa Delishaj

Erjon Nazeraj

Erjon Nazeraj nasce a Fier, Albania, nel 1982. Nel 2001 si diploma in scultura al Liceo Artistico Jakov Xoxa di Fier. Nel 2008 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Mostre personali:
2008 installazione Upstream sulla facciata di un palazzo di Bologna (evento curato da Isabella Falbo).
2011 Flirt, Associazione Culturale Made in Art, Parma durante la Giornata del Contemporaneo LAT – Love Approach Together.
2013 Inside Rinascite, Spazio Pasubio, Parma, collaborazione con Associazione Culturale Lunatici, Parma.2014 Inside, curato da Andrea Tinterri, Palazzo del Governatore, Parma;
2015 performance Sindone – Contemporary Shroud, The Gallery on The Corner, Londra, in collaborazione con BAG Gallery Parma.Mostre collettive
Mostre collettive:
2011 Drawings Wall , Galleria d’arte Paolo Maria Deanesi, Rovereto,
2012 515′, progetto curatoriale di Federica Bianconi, Arte Accessibile Milano;
2013 Destinazioni, Arte Fiera a Padova.
2014 Beyond the Border, curato da Domenico Russo e Giulia Daolio, Reggio Emilia.
2015 Paratissima 11, Torino: Hit Parade di Paratissima, Museo Nazionale del’Automobile, Torino. Entra a fare parte della collezione Imago Mundi Albania Knots 163 Contemporary Artist from Albania, Luciano Benetton Collection.
2016 Rrugetimi i gjate dhe i bukur , Galeria e Artit Fier, Albania; Il mondo numero Zero, Galleria Artasylum, Fermo; Wopart, Work on paper Fair, Lugano, seconda edizione di Shenja e re Shqiptare, Galeria e Artit Fier, Albania.

Opera in concorso


Scultura di Erjon-Nazeraj
Titolo Opera: Utero Natura

Descrizione Opera: Piombo, vetroresina e carbonio, 105x30x15 cm, 2014

Portfolio


Respiro Copia
DSC 0055 Copia
Immigrant

Giuseppe Graziosi

Giuseppe Graziosi nasce il 28 luglio 1982 a Roma, dove vive e lavora. Si diploma presso il Liceo Artistico Alberto Savinio di Roma nel 200. Continua gli studi artistici presso l’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie di Roma dove consegue il diploma di restauro e conservazione. Ultimati gli studi decide di trasferirsi a Londra dove, una volta entrato in contatto con l’ambiente artistico anglosassone, prosegue il proprio percorso artistico e lavorativo.

Da sempre interessato alla fotografia collabora inoltre con la fotografa Loredana De Nicola.

Tornato in Italia decide di accettare l’incarico di responsabile della Collezione Jacorossi di Roma, relativamente alla valorizzazione, conservazione e restauro delle opere. Grazie a ciò ha la possibilità di lavorare sulle opere dei grandi maestri del ‘900: Depero, Balla, Fontana, Burri, Capogrossi, Boetti, solo per citarne alcuni. Il confronto diretto con produzioni di tale valore sarà un incentivo intellettuale importante che lo porterà a sperimentare senza mai rinunciare al dialogo con il passato.

Nel 2011 viene invitato presso la Galleria Sala1 di Roma per la mostra collettiva “Desidero Ergo Sum”, presentando un lavoro su carta applicata su tavola in teca di plexiglass. L’iconografia consiste nelle impronte inchiostrate dei palmi delle mani e dei piedi disposte in una struttura quadripartita, il cui perimetro è racchiuso in una rete fittissima di “cellule” realizzate a china nera. La base concettuale di questo lavoro risiede nell’idea di proteggere l’effimero e il simbolico come la “traccia”, esattamente come i reliquiari conservano ed esaltano il resto, il frammento.

Nel 2013 vince il concorso “Soggetti Migranti. Dietro le cose le persone”, organizzato dal Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, grazie a “Bjos”. L’opera affronta e propone il dialogo tra uno dei  reperti ospitati dal museo, una testa in arenaria azteca, e alcune pietre di porfido ricoperte da piume di parrocchetto ispirate agli oggetti piumati delle culture precolombiane, realizzate dall’artista.

Nel 2015 partecipa alla rassegna “Storia di un anno”, patrocinata dall’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, presso la chiesa di Santa Lucia del Gonfalone di Roma, presentando l’opera “Corpus Domini”. Anche in questo caso l’artista affronta l’idea di mettere in forma l’ideale simbolico: la fusione in piombo di una figurina presepiale raffigurante un agnello dà vita alla dicotomia resurrezione/morte. In senso lato l’allegoria vuole suggerire una stratificazione di senso per indurre lo spettatore ad una riflessione verso l’agnello come promessa di resurrezione in Cristo (inteso come figura positiva/spirituale e non come icona cattolica) ed il  piombo, materiale a cui viene conferito, sin dall’antichità, un valore mortuario.

L’ultima importante esposizione, datata 2016, è “Il Linguaggio Come Scoperta. Nuove forme di libro d’artista nel XXI secolo” presso il MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma. “War”, l’opera presentata, è un lavoro concettuale che indaga la capacità di comprensione della mente umana rispetto ad un numero rappresentativo di un evento, nel caso specifico sinonimo di una tragedia: le vittime della guerra in Iraq tra il 2003 ed il 2007 dove persero la vita 1.221.000 persone. Il libro viene composto da 560 pagine, ognuna delle quali riempita in modo ordinato da croci: attraverso l’ossessiva ripetizione iconica dell’elemento simbolo della morte per il mondo occidente le vittime assumono senso nelle nostre coscienze. Il libro viene accompagnato da altre due opere realizzate a china, matita e normografo.

Opera in concorso


Opera in concorso di Giuseppe Graziosi Maria

Titolo Opera: Maria

Descrizione Opera: china su carta velina applicata su tela in teca di plexiglass, 154,5 x 104,5 x 3,5 cm, 2016

Portfolio


CORPUS DOMINI
Bjos
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Pietro Dente

Pietro Dente nasce nel 1977 a Padova dove frequenta il liceo artistico. Prosegue poi gli studi presso il D.A.M.S. di Bologna dove si laurea nel 2003. Amplia i propri interessi artistici frequentando svariati corsi di grafica, design e fotografia.

Inizia la carriera espositiva a partire dal 1996 partecipando a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, di seguito l’elenco. Metropolitan Embedded Systems II, a cura di Maria Giovanna Dal Tin, San Gregorio Art Gallery, Venezia 2017; Lausanne Art Fair, Galleria Independent artists, Losanna (CH) 2017; Affordable Art Fair, Galleria Independent artists, Milano 2017; Artisti della Galleria, Galleria OrtArte, Orta San Giulio (NO) 2016; Affordable Art Fair, Galleria Independent artists, Milano 2016; Metropolitan Embedded Systems, a cura di Maria Giovanna Dal Tin, San Gregorio Art Gallery, Venezia 2015; Soggiorni d’arte, a cura di Laura Bertollo e Fiorenza Scarpa, Numero 3 Discover, Londra 2015; Parametri urbani, a cura di Thibault Arnet, Studio d’Arte Interno 11, Bologna 2015; Il centenario di Zanini arte 1914-2014, a cura di Franco Negri, Zanini Contemporary Gallery, San Benedetto Po (MN); Polirone luogo di pace-la testimonianza degli artisti, a cura del Club Unesco, Refettorio Monastico, San Benedetto Po (MN) 2014; San Gregorio Art Gallery, Venezia 2014; Affordable Art Fair, Spazio d’arte l’Altrove, Milano 2014; Policromie urbane in 3D, a cura di Marino Massarotti, Zanini Contemporary Gallery, San Benedetto Po (MN) 2013; Il museo/gli artisti, introduzione di Vera Slepoj, a cura di G. M. Cudin, Museo Internazionale del Vetro d’Arte e delle Terme, Montegrotto Terme (PD) 2013; Die Rahmenwerkstatt, Cornelia Hartmann, Linsengericht – Altenhasslau (Germania) 2013; Circuiti Dinamici 5, a cura di StatArt, Milano 2013; Tough Air for the pretence of a urban-venecian view, Hotel Villa Laguna, Venezia Lido 2012; La maison de l’elephant, a cura di Bruno Reymond, Sant Jordi, Ibiza 2012; ArtePadova 2012, Padiglione 1, Stand 87, Fiera di Padova 2012; Scorci urbani in aria dura, a cura di Alberto Gross, Galleria Wikiarte, Bologna 2012; Aria dura per la finzione di uno scorcio urbano, a cura di Elisabetta Gastaldi, Museo Internazionale del Vetro d’Arte e delle Terme, Montegrotto Terme (PD) 2012; Opera in permanenza presso Musei Civici agli Eremitani, Padova 2011; Per la finzione di uno scorcio urbano, a cura di Maria Beatrice Rigobello Autizi, Galleria Samonà, Padova 2011; The (un)real life\/la realtà oltre il visibile, Galleria Cargo20, Verona 2010; New York New York, a cura di Maria Beatrice Rigobello Autizi, Villa Nani-Loredan, Sant’Urbano (PD) 2010; Paesaggio?, a cura di Luigina Bortolatto e Vittorio Caracuta, Galleria Arte; Media, Castelfranco Veneto 2010; Mondi Paralleli, ScalaMata, a cura di Venezia Contemporanea, Venezia 2009; Galleria Spagnoli, Firenze 2008; Riciclarti, Padova 2008; God is a Tree Not a T.V. a cura di Wayne Rasmussen, Brisban, Australia 2007; Oltre l’immagine del reale, a cura di Carla d’Aquino, Galleria Maison d’Art, Padova 2007; World wide artists gallery, Roma 2005; Make Friends – not war!, Art Gallery Ripustus, Hameenlinna, Finlandia 2005; Mullan Gallery, Belfast 2003.

Premi
Premio della Giuria per l’originalità al 3° concorso giovani talenti per Ferrara dedicato a Michelangelo Antonioni, a cura di Francesca Mariotti ed Elisabetta Antonioni, Spazio d’arte l’Altrove, Ferrara, 2014.
Finalista al 2° concorso giovani talenti per Ferrara dedicato a Michelangelo Antonioni, a cura di Francesca Mariotti ed Elisabetta Antonioni, Spazio d’arte l’Altrove, Ferrara, 2013.
Finalista Segnalato al XVIII Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea SaturARTE 2013, a cura di Mario Napoli, Satura art gallery, Genova.
Finalista al concorso Florence-Shanghai Prize 2012-2013 (con l’opera “Tough air for the pretence of a urban view nº 70 (New York) ”.
Vincitore del 5° Premio Contemporary Art Talent Show (opera in concorso “Aria dura per la finzione di uno scorcio urbano 50-Ground Zero”) presso ArtePadova 2012.
Terzo premio Concorso SilentARTmovies sez. pittura, Collettiva nell’ambito del 6° Festival Strade del Cinema, Aosta, 2007

Consulta  qui il curriculum completo.

Opera in concorso



Titolo Opera: Aria dura per la finzione di uno scorcio urbano 132 (Bologna)

Descrizione Opera: Tecnica mista su policarbonato e tela, 70×70 cm, 2015

Portfolio


Aria Dura NY
Scorcio Urbano Boston
Scorcio Urbano Londra

Jessica Ferro

Jessica Ferro nasce a Dolo (VE) nel 1992. Fin dall’adolescenza mostra uno spiccato interesse per i linguaggi artistici e s’iscrive al Liceo Artistico “C. Roccati” di Rovigo, dove si diploma con il massimo dei voti. Prosegue la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti di Bologna frequentando il corso di Pittura. Nel 2016 consegue laurea specialistica in Arti Visive – Pittura con valutazione 110 e lode. Attualmente lavora come Collaboratore per le attività di supporto alla didattica, Cattedra di Pittura, presso l’ Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha partecipato a numerose esposizioni collettive e personali, sia in Italia che all’estero, e ha vinto diversi premi, residenze artistiche, menzioni d’onore e riconoscimenti in concorsi artistici. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.

Da qualche anno affronta un percorso di ricerca che prende avvio dall’osservazione della realtà, con particolare attenzione ai dettagli più minimi, generando all’interno delle opere complesse e misteriose suggestioni. Gli affascinanti mondi dell’entomologia e della malacologia sono fonte d’ispirazione per una pittura, caratterizzata da un segno intenso, di natura espressiva, che talvolta diviene traccia incisa, segnata e scalfita su un materiale prima ancora di diventare immagine. La modalità di realizzazione delle opere è frutto dell’unione tra tecniche pittoriche e incavo-rilievo grafiche sperimentali.

Dettagli macroscopici vengono ripetuti in maniera ossessiva e delirante, per cogliere l’essenza e le modalità con cui la potenza della Natura segna la materia, ed è vita, bellezza, anche là dove molti non dirigerebbero lo sguardo. Insetti e molluschi, materie organiche e fossili, appartenenti sia alla terra che al mare si prestano ad esser indagati con accanimento; raffigurati e de-figurati, indotti a mutazione. Lo specifico dettaglio rimanda quindi ad una visione più ampia, dilatata, vibratile, non meno astratta del dettaglio stesso.

Consulta  qui il curriculum completo.

Opera in concorso


imago
Titolo Opera: Imago

Descrizione Opera: Xilografia, monotipo, olio e pigmenti naturali su carta giapponese intelaiata, 150×100 cm, 2017

Portfolio


METAMORPHOSIS Jessica Ferro